Diventare Nomade Digitale è il sogno di molti: ma di cosa si tratta esattamente? Come vive un nomade digitale? Come si fa a diventarlo? È davvero possibile lavorare viaggiando? Ecco la risposta!
Sembra che diventare nomade digitale sia l’ultima moda in fatto di stile di vita.
Non a caso, il 2022 è stato ribattezzato da Airbnb come il primo YOLA (Year of Living Anywhere, cioè anno in cui si vive ovunque) della storia.
Complici le grandi dimissioni che hanno caratterizzato questi ultimi anni, in gran parte dovute alla ricerca di uno stile di vita più attento al benessere psicofisico, sempre più persone hanno deciso di cambiare lavoro e diventare nomadi digitali, in modo da unire la vita lavorativa alla passione per i viaggi e la scoperta di nuovi luoghi e culture.
Sicuramente starai pensando che è l’ennesima trovata da ricchi mantenuti dalla famiglia o da influencer. Beh, no, non è sempre così: lavorare viaggiando non solo è possibile per tutti (o quasi), ma in alcuni casi ti permette addirittura di risparmiare.
Ci sono moltissimi lavori per cui bastano un computer e una connessione a internet e che vengono svolti da casa, in smartworking. Ecco: immagina di fare uno di questi lavori. Perché limitarti a stare in casa o in uno spazio di coworking, quando potresti lavorare letteralmente ovunque ci siano un Wi-Fi e la corrente elettrica?
E, se vivi in una grande città e paghi un costoso affitto in un appartamento, potresti addirittura risparmiare scegliendo località con un costo della vita basso, dove l’alloggio, la spesa, i trasporti e tutto ciò di cui hai bisogno costano meno del tuo affitto mensile.
Ti ho incuriosito? Bene, perché oggi ti spiego come diventare nomade digitale in tutte le sue sfaccettature: che lavoro fare, come organizzarsi, come funziona con le tasse, dove andare a vivere.
Cos’è un Nomade digitale?
Un nomade digitale è una persona che lavora mentre viaggia o, meglio, che viaggia mentre lavora. Che, grazie ai suoi guadagni, riesce a vivere costantemente in viaggio, gestendo tutto il tuo lavoro da remoto.
Si tratta di un nomade perché non è legato a uno specifico luogo di lavoro, a uno studio, a un ufficio.
Ed è digitale perché lavorare online consente di lavorare ovunque, a patto che ci siano la rete elettrica e una connessione a internet.
Si tratta di uno stile di vita poco convenzionale ma sicuramente molto libero.
Il nomade digitale può fare questo tipo di vita per un periodo di tempo o per anni, può trattenersi in un posto per mesi o cambiare location ogni settimana. Può lavorare dalle 9 alle 5 come in ufficio o lavorare a progetto gestendo autonomamente il suo tempo, può lavorare dal suo alloggio o portare il pc nei caffè più belli della città in cui si trova.
Insomma, il nomade digitale lavora e vive in modo completamente diverso da quello a cui siamo abituati, con la più completa flessibilità.
Ovviamente, diventare nomade digitale non è qualcosa che avviene in una notte. Non basta disdire il contratto di affitto, fare la valigia e partire all’avventura: si tratta di un cambiamento di vita profondo e che va pianificato, a partire dalla costruzione della professione con cui porterai il pane a casa (e con cui comprerai i biglietti aerei), passando per l’organizzazione del tempo, il budgeting, la scelta dei posti dove andare.
In questa guida ti spiego come fare.
Come diventare nomade digitale: che lavoro puoi fare?
Ovviamente, ci sono molte professioni che ti legano al posto di lavoro e non ti permettono di diventare nomade digitale, ma ce ne sono altrettante che, invece, ti assicurano piena libertà di movimento.
Di molti di questi lavori, sia da freelance che alcune idee di business veri e propri, ne ho già parlato nel mio articolo su come guadagnare online, che ti consiglio di leggere perché offre molti spunti utili a chi vuole diventare nomade digitale.
Ecco che lavoro puoi fare per mantenerti come nomade digitale.
Apri partita IVA e fai il freelance
La prima opzione che hai è quella di diventare un freelance aprendo la tua partita IVA (per farlo ti consiglio di affidarti al mio commercialista online. il migliore e più economico in Italia: Fiscozen).
Il vantaggio principale di lavorare come freelance è senza dubbio la flessibilità: lavorando a progetto, non devi avere orari fissi né uno studio o un ufficio, ma puoi farlo quando e dove vuoi. L’importante è consegnare il lavoro in tempo per la scadenza prevista e non mancare alle call di aggiornamento.
Ma che tipo di lavoro si può svolgere come freelance online?
In realtà ce ne sono diversi, ad esempio:
- copywriter;
- social media manager;
- consulente;
- web designer;
- grafico;
- programmazione;
- traduzioni;
- digital marketing, social media marketing;
- adv specialist;
- insegnamento online;
- seo specialist;
- sviluppatore app;
- giornalista;
- editor;
- videomaker;
- fotografo;
- correttore di bozze;
- webcam erotica (sì, è un vero lavoro, ed è anche ben pagato!);
- e la lista è potenzialmente infinta!
L’aspetto negativo è che non tutti i professionisti possono lavorare da remoto: pensa ad esempio a un ingegnere, un architetto o un medico. Seppure, anche in questo ambito, si stanno facendo dei passi avanti: al giorno d’oggi è facile trovare designer che offrono consulenze online o psicologi che riescono a visitare in videocall.
Dipendente in smart working
Gestione HR, contabilità, marketing, PR: ormai moltissimi reparti aziendali possono essere trasferiti completamente online – ne abbiamo avuta la prova nel 2020, con l’avvento massiccio dello smartworking.
Se lavori in questi ambiti, e l’azienda in cui lavori ti dà la possibilità di lavorare completamente da remoto (o se stai cercando lavoro in un’azienda che offra questa opzione), puoi cogliere la palla al balzo e diventare nomade digitale!
In questo caso, l’aspetto positivo è il fatto che avrai uno stipendio mensile fisso, cosa su cui un freelance non può contare.
Lo svantaggio invece è dovuto al fatto di avere con ogni probabilità orari di lavoro rigidi e prestabiliti. Certo, puoi lavorare anche da una spiaggia delle Canarie o da una masseria vicino Alberobello, ma dalle 8 alle 17 dovrai dedicarti assolutamente al tuo pc.
Questo aspetto va preso in considerazione anche se scegli una meta esotica con un importante fuso orario: potresti essere costretto a fare orari molto strani, il che fa del diventare nomade digitale in smartworking una scelta sostenibile solo se resti all’interno dei fusi orari europei.
Mettiamo caso che tu parta per Lima: te la sentiresti di iniziare a lavorare ogni giorno alle 2 di notte e di affrontare una call con il capo alle 4 del mattino?
Crea il tuo business
Un’altra idea consiste nel creare un tuo business online.
Così come nella carriera di freelance, avresti grande flessibilità riguardo agli orari e ai tempi di lavoro, se non addirittura di più.
Aprire un business online che abbia abbastanza successo da permetterti di viverne, però, è più complicato di trovare dei lavori da freelance, dunque potrebbe essere necessario un periodo di rodaggio prima di ingranare e iniziare a viaggiare.
Ma che tipo di business è possibile aprire online? Ecco alcuni esempi:
- Aprire un e-commerce che lavori in dropshipping o con il print on demand. In questo caso dovrai occuparti del marketing e del servizio clienti, mentre a immagazzinare e spedire la merce ci penserà il tuo fornitore: avrai quindi la massima libertà in fatto di tempi e luoghi di lavoro.
- Vendere un prodotto digitale online: un videocorso di yoga, di cucina o di chitarra, un e-book e via dicendo. Dovrai dedicare del tempo alla creazione e all’aggiornamento dei tuoi prodotti, ma per il resto dovrai occuparti essenzialmente di marketing e assistenza clienti.
- Entrare nel Multi Level Marketing: di nuovo, ti occuperai essenzialmente di marketing.
- Organizzare viaggi online. Questa è un’attività più complicata e che richiede un maggior dispendio di tempo, ma che può portarti ottimi guadagni.
Trova lavoro mentre sei in viaggio
Molti nomadi digitali non si mettono in proprio né mantengono un rapporto lavorativo con un’azienda in patria, bensì ricorrono a tanti lavori temporanei nelle località in cui si trovano a soggiornare.
Ovviamente, in questo caso, una buona conoscenza dell’inglese è fondamentale. Le possibilità lavorative sono illimitate (puoi lavorare nella ristorazione o nel turismo, oppure trovare lavori in linea con la tua figura professionale) e avrai l’opportunità di entrare al 100% nello stile di vita del Paese che ti ospita.
Questa soluzione, però, non è esente da problemi:
- Ricordi quando ti parlavo di costo della vita basso? Ecco: lo stesso vale per gli stipendi. Se trovi lavoro come cameriere in Vietnam, preparati a ricevere uno stipendio da cameriere vietnamita, che potrebbe essere molto più basso di ciò che ti serve per fare la tua vita da nomade digitale e non darti una vera e propria sicurezza economica.
- Trovando dei lavoretti in altri Paesi, faresti la stessa vita che facevi in Italia: casa, lavoro, orari, spesa, pulizie, letto. Alla fine non saresti un nomade digitale, ma un semplice emigrante.
- Ogni volta che deciderai di spostarti, dovrai ricominciare da zero con la ricerca del lavoro.
- A lungo andare, economicamente, non conviene.
Un idea più sensata potrebbe essere quella di diventare un freelance o di aprire un business che lavori in maniera ibrida, online e offline. Ad esempio, potresti diventare un fotografo professionista e:
- vendere le foto che hai già fatto come foto stock o con un servizio di print on demand, creare dei preset, occuparti dell’editing fotografico per conto di altri, il tutto completamente da remoto;
- trovare dei lavori offline nel luogo in cui ti trovi al momento, rispondendo agli annunci locali.
Diventare un influencer da zero non è semplicissimo. Ma, se sei già forte sui social (e magari puoi contare su una fonte di reddito esterna, ad esempio un lavoro da freelance o un contratto di lavoro), potresti provare a lanciarti nel mondo del travel blogging e monetizzare i tuoi viaggi.
Si tratta della vita da nomade digitale perfetta: non ti limiti a lavorare mentre viaggi, ma viaggiare diventa il tuo lavoro. In cambio delle sponsorizzazioni da parte di hotel e agenzie, dovrai creare contenuti di qualità su blog e social (essenzialmente Instagram e TikTok) ed essere attivo sui social.
E, ai guadagni generati dalle sponsorizzazioni, puoi aggiungere la vendita di prodotti digitali (foto, stampe, preset, ebook e via dicendo), i profitti dell’affiliate marketing, la creazione di contenuti per conto di terzi.
Purtroppo si tratta di un lavoro molto bello ma davvero difficile da crearsi, quindi vai con i piedi di piombo!
Affitta casa tua
Hai una casa di proprietà ma vorresti diventare nomade digitale? Beh, questa è un’ottima notizia: dato che non ci sei, puoi affittarla!
Puoi affittare casa tua:
- come casa vacanze (ne abbiamo parlato qui), soprattutto se è situata in una città d’arte o in una località turistica, affidandoti a piattaforme come Booking o Airbnb;
- per lunghi periodi con un regolare contratto d’affitto: puoi occupartene personalmente o affidarti a un’agenzia immobiliare che si occupi della parte burocratica.
Diventare un nomade digitale: ecco come farlo funzionare
Abbiamo chiarito come fare per diventare un nomade digitale. Ma come si fa a organizzare la nuova vita e a conciliare il lavoro e il viaggio?
Te lo spiego.
Fai un piano di viaggio
Punto primo: non si parte senza avere un piano.
E, per diventare nomade digitale, vale la stessa regola di quando pianifichi un viaggio: evita l’alta stagione.
I motivi per farlo sono:
- costi più elevati;
- troppe distrazioni, gente ovunque e difficoltà a lavorare;
- tutto troppo turistico: non riusciresti a entrare davvero in contatto con la cultura locale.
Ricorda però che non è una semplice vacanza: dovrai fare i conti con il costo della vita, con la copertura della connessione Internet, con i fusi orari, con la vita quotidiana. Tieni tutto a mente quando scegli dove andare e come organizzarti.
E, a proposito di cose da tenere a mente: online ci sono degli strumenti che possono aiutarti. Ad esempio, puoi usare questo sito per avere una panoramica del costo della vita nei vari stati e nelle principali città del mondo, mentre qui c’è la mappa della copertura della rete Internet nei vari stati del mondo.
Pianifica il lavoro
Secondo punto: anche se sei in viaggio, purtroppo non sei in vacanza: devi lavorare. E, in teoria, devi cercare di essere produttivo come al solito.
La parola d’ordine è disciplina.
Anche se hai degli orari flessibili, cerca di stabilire una fascia oraria in cui dedicarti esclusivamente al lavoro. Nulla ti vieta di passare queste ore in spiaggia, in un parco o in un bel locale: l’importante è lavorare.
Se necessario, poniti degli obiettivi giornalieri (come la stesura di 3 articoli, l’editing di 15 foto, un certo livello di avanzamento in un progetto, e così via). Una volta raggiunto l’obiettivo del giorno, potrai dedicarti alla scoperta del Paese in cui ti trovi.
Se devi terminare un progetto lungo e importante, non interromperlo a metà per cambiare location: resta dove sei fino a fine lavoro.
Insomma, dovrai organizzarti e soprattutto autodisciplinarti, ma ricorda che, una volta terminate le ore di lavoro, ti aspetta il viaggio!
Dove alloggiare? Appartamento vs hotel vs camper
Stare in una stanza di albergo è comodo e lussuoso. Ma diciamoci la verità: è costoso. E anche scomodo, se viaggi (e lavori) con altre persone.
Lo stesso vale per la vita nomade in camper: bellissima attraverso lo schermo di Instagram, ma non so fino a che punto potranno durare il tuo entusiasmo e la tua produttività se sei costretto a restare chiuso per mesi in pochissimi metri quadri, magari con il wc all’interno della doccia e un coinquilino.
Insomma, quando sei un nomade digitale e trascorri lunghi periodi in viaggio, la soluzione più comoda ed economicamente conveniente è affittare un piccolo appartamento:
- a lungo andare costa molto meno di una stanza d’hotel, sia per quanto riguarda l’alloggio in sé che perché ti dà la possibilità di fare la spesa e cucinare a casa al posto di mangiare fuori ogni giorno;
- se viaggi in compagnia, avrete bisogno di ritagliarvi spazi di lavoro separati: in un appartamento, anche se si tratta di un semplice bilocale, è più semplice farlo.
Anche in questo caso ti consiglio Airbnb o Booking. Tra i filtri, ricorda di inserire Wi-Fi (e se possibile chiedi uno speed test al proprietario) e cucina!
Diventare nomade digitale: meglio soli o in compagnia?
Viaggiare da solo può essere molto stimolante, soprattutto all’inizio. Ma può fare paura, o potresti soffrire del fatto di non avere nessun amico con cui parlare durante le tue giornate da nomade digitale.
Ecco perché diventare nomade digitale in compagnia è un’ottima idea: puoi condividere il tuo viaggio con qualcuno, pur ritagliandoti dei momenti per te – e poi potete dividervi le spese e risparmiare sugli alloggi!
Con chi partire? Se il tuo partner lavora da remoto, è senza dubbio un’ottima scelta. Ma potrebbero essere compagni di nomadismo digitale anche i tuoi amici o, se lavori in un’azienda, i colleghi.
Quanto guadagna un nomade digitale?
A questa domanda non esiste una risposta semplice, perché dipende dal tipo, dalla quantità e dalla qualità di lavoro svolto: in pratica, non è possibile stabilire a priori quale sarà il tuo guadagno mensile.
Ovviamente i soldi sono una questione importante quando vivi da nomade digitale, perché dovranno consentirti di mantenerti in viaggio provvedendo sia al tuo stile di vita, come ti spiegavo nel paragrafo precedente, che ai trasporti da un Paese all’altro.
Se lavori da dipendente sai già quale sarà il tuo stipendio base, e potrai calcolare tutto basandoti su quello.
Se sei un freelance, i guadagni mensili sono molto variabili: ti consiglio di calcolare quanto guadagni e quando spendi a casa, in modo da pianificare al meglio la tua vita da nomade digitale. Tra i mestieri freelance, quelli con i guadagni più elevati sono programmatori, sviluppatori app, videomaker, web designer e alcuni consulenti.
Anche se hai un e-commerce, lavori nel MLM o hai un business online i tuoi guadagni saranno variabili: dovrai dare il 100% nel marketing per promuovere la tua attività e vendere abbastanza.
Se decidi di affittare casa tua, ti consiglio di avere comunque un side job da remoto con cui arrotondare (e che potrebbe diventare anche il tuo lavoro principale!). Per i minori costi di avviamento, ti consiglierei di trovare un campo in cui puoi diventare freelance e puntare su quello.
Ma i soldi bastano?
Ovviamente non puoi pensare di trascorrere mesi da nomade digitale in hotel 4 stelle e mangiando fuori a ogni pasto: a meno che tu non sia un influencer del calibro della Ferragni o un copywriter da 500€ ad articolo, difficilmente riusciresti a mantenere uno stile di vita del genere.
Il compromesso da creare consiste nel vivere come faresti a casa tua, ma con i benefit del viaggio: affittare un appartamento, fare la spesa, cucinare a casa, magiare fuori qualche volta a settimana per testare i piatti tipici. E, nel tempo libero, puoi visitare musei, scoprire la città, fare una gita fuori porta e via dicendo.
Vivendo in questo modo, in alcuni stati, potresti addirittura riuscire a risparmiare rispetto alla tua normale vita cittadina: ecco un esempio:
Vita a Milano | Vita a Bucarest | |
Affitto in bilocale | 1200€ | 400€ |
Cene fuori (1 a settimana) | 160€ | 80€ |
Bollette | 200€ | 120€ |
Trasporti | 40€ | 16€ |
Spesa | 400€ | 200€ |
Totale (circa) | 2000€/mese | 816€/mese |
Ovviamente, se vuoi fare una vita lussuosa e se scegli capitali costose come Londra, Copenaghen o Berlino, i costi da sostenere mensilmente aumenteranno esponenzialmente: ricorda di fare bene i tuoi calcoli prima di diventare nomade digitale.
Nomade digitale tasse: come funziona fiscalmente?
A meno che tu non abbia un contratto per lavorare in smart working con un’azienda o non voglia saltare da un lavoretto all’altro nei vari Paesi in cui ti trovi, per diventare nomade digitale avrai bisogno della partita IVA.
Come al solito, quando si tratta di questioni legate alla partita IVA consiglio Fiscozen: a differenza di un commercialista in carne e ossa, Fiscozen lavora esclusivamente online, senza però negarti un ottimo servizio di assistenza sia telefonico che via email.
Fiscozen ti aiuterà a inquadrare il tuo lavoro da remoto in modo da:
- individuare il codice ATECO adatto alla tua professione;
- iscriverti alla Gestione previdenziale;
- scegliere il regime di partita IVA più conveniente.
Se hai intenzione di lavorare come freelance, dovrai aprire partita IVA come professionista. Fiscozen include questo servizio nel suo abbonamento e si occupa letteralmente di tutto ciò che serve: dovrai solo fornirgli i tuoi documenti.
Se invece vuoi aprire un e-commerce o un business di questo tipo, dovrai diventare ditta individuale: in questo caso il servizio con Fiscozen costa 200€+IVA, poiché sono necessarie marche da bollo e l’iscrizione a pagamento alla camera di commercio.
Una volta aperta partita IVA, potrai gestire fatture, guadagni e scadenze direttamente dalla piattaforma web di Fiscozen. I consulenti ti aiuteranno a capire quante tasse pagare, come e quando, ma a grandi linee ti anticipo che sarai soggetto agli stessi obblighi fiscali di qualunque imprenditore o freelance:
- pagamento dei contibuti previdenziali 26,23% del reddito imponibile, calcolato attraverso il codice ATECO;
- l’imposta sostitutiva dell’IVA, che in regime forfettario (il più conveniente!) ammonta al 5% dell’imponibile per i primi 5 anni di attività e poi al 15%. In regime ordinario, invece, l’IRPEF viene calcolato a scaglioni e parte da un minimo del 23%.
Ovviamente Fiscozen calcola questi importi e ti fornisce gli F24 già compilati, pronti per essere pagati.
L’unica divergenza sorge qualora tu viva per più di 183 giorni l’anno fuori dall’Italia: in quel caso, puoi scegliere di aprire partita IVA all’estero (qui ti spiego come), seguendo gli adempimenti previsti dal Paese in cui decidi di versare le tasse e le convenzioni di questo Paese con l’Italia.
Diventare nomade digitale: le migliori mete per nomadi digitali
Hai pianificato e valutato ogni aspetto legato al diventare nomade digitale: ti manca solo la scelta della tua meta ideale. Ecco quelle che, secondo me, potrebbero essere le migliori destinazioni per iniziare questa nuova vita nomale.
Sud Italia e isole
Vuoi iniziare giocando in casa? Non sei il solo: 3 nomadi digitali italiani su 4 decidono di iniziare a lavorare da remoto dal Sud Italia [1].
Mare, natura, paesaggi meravigliosi, città ricche di arte e cultura, musica e buon cibo: è la ricetta perfetta per iniziare un’avventura da nomade digitale in grande stile.
E, oltre a essere indiscutibilmente bellissime, Bari, Napoli, Palermo e Catania sono tra le città italiane con il costo della vita più basso del Bel Paese [2], il che rende molto più semplice e conveniente l’affitto di una stanza, la spesa e le esperienze imperdibili da fare. Un esempio? Il costo medio per un trilocale in centro città a Palermo si assesta attorno agli 800€, contro i 2561,25€ di Milano o i 2167,86€ di Roma.
A queste città potremmo aggiungere Lecce, Matera, Alberobello, Polignano a Mare, Trani, Salerno, Trapani, Tropea, Termoli: la lista di città e paesi da scoprire nel Sud Italia è davvero infinita. Vale davvero la pena fare un tentativo.
Est Europa
A proposito di costo della vita basso abbinato a un gran numero di posti da visitare e esperienze uniche da fare: hai considerato di partire per l’Europa Orientale?
Romania, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria sono Stati meravigliosi in cui puoi visitare alcune delle capitali più belle d’Europa, perderti tra villaggi caratteristici e paesaggi da sogno, conoscere una cultura diversa dalla nostra, assaggiare piatti deliziosi.
Il tutto con un costo della vita davvero vantaggioso (in Romania e Bulgaria un trilocale in centro città costa meno di 600€ al mese) e con una copertura Internet perfettamente adeguata alla media dell’Unione Europea.
In più, vivere in questi stati rende a portata di treno altre capitali che vale la pena visitare, come Berlino, Vienna o Istanbul.
Le grandi capitali
A proposito di capitali: se la tua vita da nomade digitale la immagini immerso nella frenesia, nei colori e in un ambiente multiculturale e stimolante, la scelta più adatta a te potrebbero essere le grandi capitali europee – in primis Londra, Berlino e Amsterdam.
Di positivo c’è che non ti annoierai mai: una volta staccato il pc potrai visitare musei, scoprire nuovi quartieri, cenare in ristoranti multietnici e divertirti con la night life locale. Avrai a disposizione letteralmente ogni servizio, esperienza o attività che ti venga in mente, una connessione Internet di primo livello e la possibilità di spostarti velocemente in treno verso qualsiasi altra cittadina o area naturale dello Stato.
Il lato negativo è che avrai bisogno di un bel po’ di denaro: le grandi capitali, capitanate da Londra e Parigi, sono famose anche per il costo della vita proibitivo. Fai bene i tuoi calcoli, prima di ritrovarti a dividere un monolocale in periferia da 2000£ mensili con altri 3 coinquilini.
Paesi Baltici
Tra le mete meno gettonata ma piene di potenziale troviamo i Paesi Baltici: Estonia, Lettonia e Lituania, con le loro capitali tranquille ma molto belle, e soprattutto dotate di ogni servizio.
Tallin, Vilnius e Riga ti permetteranno di vivere in un contesto metropolitano ma slow, senza rinunciare a panorami mozzafiato e località circostanti molto interessanti.
Il costo della vita è leggermente inferiore al nostro e, come in tutti gli Stati di cui ti ho parlato finora, la gente parla perfettamente in inglese, dunque non avrai problemi a farti capire.
Spagna e Portogallo
Sogni una vita fatta di mare, clima mite e vita notturna, senza rinunciare a cultura e servizi essenziali per diventare nomade digitale? Troverai tutto ciò che desideri nella penisola iberica: benvenuto in Spagna e Portogallo!
La cultura mediterranea ti farà sentire a casa, e il divertimento è assicurato 365 giorni l’anno a prezzi leggermente inferiori a quelli a cui siamo abituati in Italia.
Le mete perfette? Senza dubbio la creativa Lisbona, la vivace Barcellona, l’isola portoghese di Madeira e l’arcipelago spagnolo delle Canarie: quattro località che conquistano già da un po’ i nomadi digitali di tutto il mondo.
Grecia
Restiamo sul Mediteraneo con la Grecia: uno stato pieno di cultura e spiagge, di buon cibo e divertimento.
La Grecia è meno costosa dell’Italia ed è ricca di paesaggi mozzafiato ed esperienze imperdibili da fare.
Puoi soggiornare ad Atene ed esplorare i villaggi autentici come Olympos oppure, in bassa stagione, goderti le isole Cicladi (Santorini, Mykonos, Kos…) senza folle spropositate di turisti che le invadono in estate.
Bali
Bali è il sogno di moltissimi nomadi digitali e, se lasci da parte i super resort di lusso e le ville stratosferiche, può essere anche economicamente conveniente.
Spiagge, templi, vulcani, risaie, un mare spettacolare in cui fare surf o snorkeling, temperatura mite tutto l’anno e cibo niente male: sono sicuro che il tuo periodo di nomade digitale a Bali sarà indimenticabile.
L’unico ostacolo potrebbe essere il fuso orario, che renderebbe un po’ complicato organizzare call e riunioni con l’Italia.
Centro e Sud America
Se vuoi sperimentare una cultura completamente diversa dalla nostra, mangiare cibo delizioso e scoprire posti realmente da sogno, potresti organizzare un bel tour da nomade digitale in Centro e Sud America.
Stati come Messico, Perù, Cile o Argentina sono decisamente economici e pieni di posti imperdibili da visitare, come Machu Picchu, il lago Titicaca, le montagne arcobaleno o i templi Maya.
I problemi? Il fuso orario molto elevato che renderebbe impossibile lavorare in smart working per un’azienda e il tasso di criminalità che, specialmente nelle grandi città, non è basso.
Conclusione: diventare nomade digitale conviene? I pro e i contro
Ora sai tutto su come diventare un nomade digitale: che lavoro fare, come organizzarti, dove andare e come funziona fiscalmente.
L’ultima domanda è: diventare nomade digitale conviene?
Tra gli aspetti positivi del nomadismo digitale ci sono senza dubbio:
- flessibilità, autonomia e gestione libera del tempo;
- la possibilità di visitare innumerevoli Paesi;
- in alcuni casi, una spesa minore rispetto a quella che sostieni a casa tua;
- stile di vita anticonformista e libero;
- fai il lavoro che ti piace e puoi lavorare ovunque.
Di negativo ci sono invece:
- location con un costo della vita molto elevato;
- difficoltà con il fuso orario;
- solitudine, soprattutto se viaggi sempre da solo, e difficoltà a trovare altri nomadi digitali;
- mancanza di stabilità: per quanto viaggiare piaccia, ad alcuni inizia a mancare un posto da chiamare casa;
- difficoltà a crearsi una famiglia.
Insomma, sta a te valutare i pro e i contro prima di fare la valigia: è questione di priorità e desideri.
Quello che è certo è che vivere da nomadi digitali è un’esperienza unica e che vale la pena di fare: se non ti senti pronto a vivere in viaggio fino a data da destinarsi ma magari hai già un lavoro da remoto, puoi sempre provare a diventare nomade digitale per qualche mese e capire se questo stile di vita fa per te oppure no.